respirazione deglutizione masticazione Studio dentistico a Catania Palmeri

La funzione

Respirazione, deglutizione, masticazione

Possono una cattiva respirazione e deglutizione compromettere lo sviluppo della salute fisica e dentale del nostro bambino? Sì.

Quando mettiamo al mondo un figlio, se è vero che certe caratteristiche sono dettate dalla genetica, e per questo non modificabili (per esempio quali saranno la sua corporatura e altezza, di che colore saranno i suoi occhi o i capelli), altre sono frutto di alterazioni funzionali che spesso vengono sottovalutate perché sulla loro pericolosità c’è ancora scarsa informazione.

Tali alterazioni, che insorgono in modo del tutto casuale, possono far virare lo sviluppo fisiologico del bambino in tenera età in uno sviluppo “fisiopatologico” che, se non intercettato, può cronicizzarsi fino a diventare immodificabile a fine crescita.

Ma partiamo dalla base dello sviluppo: LA FUNZIONE.

Cosa fa il bambino?: respira, deglutisce, mangia.

1 – RESPIRAZIONE

Una corretta respirazione prevede che si respiri sempre col naso, e non con la bocca, e che il suggello labiale sia mantenuto (ovvero le labbra rimangano naturalmente chiuse).

Questa funzione non può essere espletata correttamente nel caso in cui ci siano delle tonsille, delle adenoidi e dei turbinati ipertrofici, in caso di setto nasale deviato, allergie e raffreddori frequenti.

A causa di questi fattori di “disturbo” , il bambino sarà quindi costretto a respirare non più col naso ma con la bocca. Questa scorretta “strada funzionale” porterà a dei mutamenti adattivi e a delle conseguenze:

  • la posizione della lingua che, rimanendo sempre appoggiata sul pavimento della bocca e non più sulla volta del palato, non permetterà il corretto sviluppo trasversale di quest’ultimo
  • l’aria inspirata dalla bocca non ha la stessa qualità di quella filtrata dal naso, sia per temperatura che per purezza, e non favorirà una corretta ossigenazione di tutti i tessuti
  • l’inspirazione nasale è più “faticosa” di quella orale. È infatti promossa dai muscoli toracici e dorsali, e permette uno sviluppo armonico e corretto del torace e delle spalle. In mancanza di questo “training” tutta la postura verrà alterata.

Spesso questi pazienti russano durante la notte e presentano sonnolenza diurna.

Il bambino respiratore orale presenterà quindi la tipica “facies adenoidea”: bocca aperta, labbra secche, occhiaie, scapole alate e testa protratta in avanti.

 

Postura del respiratore orale Facies adenoidea

 

Il processo fisiopatologico si presenta come un fenomeno circolare: meno il bambino respira col naso, meno riuscirà a farlo perché la mucosa nasale di un naso inutilizzato tenderà a ipertrofizzarsi, riducendo ancora di più la presenza di uno spazio pervio per la respirazione.

2 – DEGLUTIZIONE

Quanto alla deglutizione, è un automatismo che subisce un’evoluzione durante lo svezzamento del bambino.

Se infatti durante l’allattamento la lingua si mantiene in posizione anteriore, allo scopo di schiacciare il capezzolo materno (deglutizione infantile), con il passaggio da una dieta liquida a una semisolida e quindi a quella solida, la lingua cambia spontaneamente postura: durante la deglutizione la punta tocca la papilla gengivale retro incisiva, e il dorso spinge il bolo in alto e indietro, verso l’esofago.

Deglutizione infantile Deglutizione dell’adulto

 

Questo cambio di deglutizione fa sì che la lingua non spinga più anteriormente verso i denti ma in alto verso il palato, contribuendo ad un suo corretto sviluppo trasversale: il palato riceve infatti una pressione di circa due Kilogrammi ad ogni spinta linguale e ogni giorno avvengono circa 2000 deglutizioni.

A volte però, per ragioni del tutto sconosciute, la transizione da una deglutizione all’altra non avviene e permane una “Deglutizione atipica di tipo infantile” con conseguenze negative per il palato, che perde la sua occasione di svilupparsi correttamente e per i denti anteriori che subiscono delle forze atipiche che gli impediscono di posizionarsi correttamente nell’arcata, creando un “morso apertofunzionale” spesso associato ad un morso crociato mono o bilaterale nei casi più gravi.

morso aperto funzionale e cross monolaterale morso aperto funzionale e cross bilaterale

 

A volte però la postura bassa e anteriore della lingua è correlata ad un’alterazione morfologica del frenulo linguale che impedisce alla lingua quasi di muoversi nel cavo orale.

Tonsille ipertrofiche e frenulo linguale corto frenulo linguale corto

3 – LA MASTICAZIONE

  • Le forze masticatorie trasmesse dagli elementi dentari presenti in arcata
  • l’azione meccanica di origine muscolare trasmessa alle ossa dai muscoli delle labbra e delle guance durante gli atti masticatori
  • lo sviluppo dei denti monofisari (incisivi e canini)

sono tra i fattori attivi che fisiologicamente intervengono nella crescita delle ossa mascellari e che possono agire direttamente con sollecitazioni di tipo funzionale, oltre allo sviluppo della capsula nasale (respirazione), alla spinta della lingua applicata sulla volta palatina durante gli atti di deglutizione.

Per questo motivo la qualità della nostra alimentazione svolge un ruolo importante per lo sviluppo delle ossa mascellari.

I nostri antenati mangiavano cibi molto più duri di quelli a cui siamo abituati noi oggi, tanto da aver bisogno di ben 12 molari per triturarli, e le loro ossa mascellari, sottoposte a tali forze masticatorie, erano molto più grandi in proporzione al restante cranio.

Da un punto di vista evoluzionistico, oggigiorno, non avendo più allenato per millenni i nostri muscoli, anche la dimensione delle ossa si è ridotta. La forza di contrazione attuata da un muscolo agisce sulle ossa  alle quali è attaccato mediante i tendini e i legamenti, guidandone lo sviluppo e la morfologia: un muscolo che funziona bene, ovvero che è sottoposto a contrazioni fisiologiche congrue, permetterà un corretto sviluppo delle ossa sulle quali agisce.

La fase dello svezzamento dei nostri figli sarà quindi fondamentale per questo motivo, quando dalla suzione del capezzolo, e quindi da un atteggiamento muscolare volto a “succhiare”, si passa alla masticazione, in cui il bambino deve imparare a masticare cibi non più solo liquidi.

Quando nasce questa “voglia” di masticare? Già dal 6°-7° mese, alla comparsa dei primi dentini. Dobbiamo tenere presente però che non sia strettamente legata alla loro “eruzione“, a volte le fasi non coincidono ed un bimbo può mostrarsi interessato al cibo nonostante non abbia ancora nessun dentino ed è anche incoraggiata dal fatto che nei bambini, l’organo addetto alla conoscenza del mondo sia proprio la bocca e non ancora gli occhi e le mani.

È dunque auspicabile abituare il bambino a sgranocchiare il prima possibile cibi di una certa consistenza, al fine di allenare tutti i muscoli del distretto oro facciale favorendo un corretto sviluppo scheletrico. Al contrario, prolungare oltre l’anno di età l’assunzione esclusiva di passati, omogenizzati, creme e simili predisporrà il bambino ad un’alimentazione dove a farla da padroni saranno cibi precotti e merendine, escludendo frutta e verdura crude, cereali integrali, farine poco raffinate e cibi freschi.