pedotontista studio palmeri dentisti catania

Dentista per bambini: chi è e cosa fa il pedodontista? parte III

Vi siete mai chiesti perché un dentista susciti tanta “paura”?

I figli di genitori odontofobici hanno un rischio doppio di carie e malattia parodontale.

Vi siete mai chiesti perché un dentista susciti tanta “paura” anche in un uomo grande e vaccinato? se ha paura un adulto, figurarsi un bambino! Ebbene, non tutti i genitori sanno che le paure non siano innate. E non è da considerarsi una questione di poco conto.

Così come le fobie per gli insetti, anche l’odontofobia viene trasmessa al figlio, seppur involontariamente, dal genitore odontofobico. Per questo tutte le statistiche mettono in guardia noi dentisti: i figli di genitori odontofobici sono esposti ad un rischio doppio di malattia parodontale e carie precoce. Due sono i motivi : l’incostanza delle visite di controllo periodiche e la riluttanza a sottoporsi alle cure, trasmessi involontariamente dai genitori ai figli.  Come ho avuto modo di ribadire nell’articolo precedente, nella prevenzione della carie una corretta igiene orale conta per un buon 70%.

Al “blister” di motivi che ho elencato, ecco semplici risposte “in pillole” che sono però di grande aiuto per i genitori e la salute dentale dei bambini.

  • Fluoroprofilassi e le sigillature dei solchi.
    Entrambe rientrano tra le misure atte a prevenire l’insorgenza di carie nei più piccoli. É universalmente riconosciuto che l’uso costante di fluoro migliora la resistenza dello smalto all’azione demineralizzante degli acidi prodotti dal metabolismo dei batteri cariogeni. Fluoroprofilassi e sigillature di solchi sono procedure indolore e atraumatiche che richiedono sedute brevi e consentono al dentista di avere un primo approccio soft col bambino. Insieme all’uso del dentifricio fluorato (in concentrazioni adatte all’età), ad un corretto spazzolamento dei dentini e ad una alimentazione bilanciata, permettono di ottenere un buon controllo della placca batterica e dell’indice di cariogenicità.
  • Ciuccio sì o no, e per quanto tempo.
    Il ciuccio altro non è che un surrogato del capezzolo della mamma, e come tale stimola il bambino ad una postura linguale infantile, cioè in avanti e fra le arcate dentarie come avviene durante la suzione del seno. Il suo utilizzo dovrebbe pertanto essere interrotto entro i due anni di età per non compromettere lo sviluppo del palato. Con lo svezzamento, infatti, la lingua per deglutire si schiaccia in alto e dietro gli incisivi centrali superiori, promuovendo lo sviluppo trasversale del palato.
  • Autosvezzamento
    La masticazione è la terza funzione fondamentale per il corretto accrescimento delle basi ossee mascellari. Insieme alla respirazione ed alla deglutizione concorre allo sviluppo osseo grazie alla trasmissione dei carichi masticatori dai denti alle basi ossee. Con l’autosvezzamento il bambino si approccia al cibo degli adulti in modo più o meno graduale ma sempre in maniera spontanea, senza passare dalle tappe obbligate degli omogenizzati, delle pappe precotte, dei passati ed in generale del “babyfood”.
  • Una dieta eccessivamente ricca di zuccheri e carboidrati raffinati aumenta il rischio di carie, perché costituisce la fonte di mantenimento della flora batterica cariogena. Invece mangiate cibi che richiedono un impegno masticatorio maggiore come frutta e verdura crude, cereali integrali, pane di grano duro, stimola un accrescimento mascellare e mandibolare più armonico e fisiologico soprattutto nei bambini sotto i 4 anni di età.
  • Denti monofisari e decidui.
    I primi molari definitivi (denti monofisari) non hanno i loro corrispettivi da latte, quindi erompono intorno ai sei anni d’età del bambino, senza che vengano persi al loro posto loro i dentini decidui.
    Perché è importante la loro posizione? la loro posizione nelle arcate dentarie è determinante per il futuro ingranaggio dell’arcata inferiore con quella superiore. Armonizzare per tempo la crescita della mandibola e del mascellare con l’ortodonzia intercettivafavorisce il corretto e definitivo collocamento dei primi molari definitivi in arcata, correggendo o attenuando eventuali malocclusioni.
  • Amelogenesi imperfetta.
    È un difetto dello smalto geneticamente determinato. lo smalto dei denti può presentare mancanze sia qualitative che quantitative dal punto di vista della mineralizzazione e maturazione. Nei pazienti più colpiti gravemente, i denti possono esibire una rapida perdita di struttura o fratture dello smalto, alterazioni di spessore, colore e forma. I problemi associati con questa patologia non sono solo estetici, ma causano una rapida usura dei denti, aumentata cariogenicità, ipersensibilità agli stimoli, problemi inerenti la funzione masticatoria.

In cosa ci aiuta una diagnosi precoce?

Consente di prevenire la perdita di elementi dentari (decidui o permanenti) a causa della carie, usura o frattura.

Frutta e verdura crude, cereali integrali, pane di grano duro, stimolano un accrescimento mascellare e mandibolare più armonico e fisiologico soprattutto nei bambini sotto i 4 anni di età.