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Il bambino e il dentista: domande frequenti tra teoria e pratica

Quando un genitore porta il bambino dal dentista, ci sono quelle che vengono definite “le solite domande di rito” ma sono tante anche quelle che “vorrebbero fare ma non chiedono”

Qualche tempo fa, abbiamo deciso di girare un breve video esplicativo su quale dovrebbe essere la colazione ottimale del bambino e come dovrebbe spazzolarsi i denti. Uso il condizionale perché, tra la teoria e la pratica, la differenza può essere abissale. Difatti, abbiamo voluto puntare proprio su questo divario quotidiano “come dovrebbe essere, com’è”. Non sempre è facile rendere appetibile una colazione sana e nutriente per il bambino, spazzolargli poi i denti trasforma la scena in un film neorealista alla Vittorio De Sica dove i bimbi della strada piangevano e scalciavano sul serio, oppure un horror in cui il bambino diventa un polpo guizzante e scalciante tra le braccia di una madre dal volto trasfigurato e la voce di Madre di “Sensualità a corte” quando Jean Claude ne combina una delle sue, se vogliamo poi aggiungere mio figlio di due anni che, preso dall’imitazione della bambina che diligentemente spazzolava i denti, zitto zitto ruba uno spazzolino e aprendo l’acqua del bidet – quella calda bontà sua, ma apprezziamo e lodiamo la volontà! – inizia a spazzolarsi i denti, eccovi serviti anche il delirio dei fratelli Cohen perché con me, sono sempre strepiti e urli – essere una dentista non fa di me una madre magica che con uno schiocco di dita riesce a lavare i denti del suo bambino, senza tragedie greche.

 

L’idea di girare il video nasce dal fatto che, quando nasce un bambino, i genitori vengono introdotti velocemente al ritmo regolare di visite con il pediatra, stabilendo un rapporto di fiducia che durerà per anni fino a quando si chiuderà il ciclo dell’infanzia.

 

Lo stesso non si può dire del dentista, o meglio del pedodontista dal momento che si parla di bambini; ancora oggi, infatti, i genitori sono abbastanza confusi su quando sia opportuno iniziare a portare il bambino per il loro primo controllo ai denti e iniziare così a prendersi cura non solo dell’igiene ma anche della salute orale.

Quando un genitore porta il bambino dal dentista, ci sono quelle che vengono definite “le solite domande di rito” ma sono tante anche quelle che “vorrebbero fare ma non chiedono”.

 

Perché devo portare mio figlio da un pedodontista e non dal mio dentista?

Per la stessa ragione per cui all’inizio non portate il bambino dal vostro medico di base ma dal pediatra!

A meno che il vostro dentista non si occupi anche di pedodonzia, meglio rivolgersi ad uno specialista, perché a dispetto delle apparenze, i bambini non sono degli adulti in miniatura; così come il loro corpo è molto differente dal nostro, anche i loro denti lo sono. E un pedodontista è un esperto di queste differenze.

 

Perché devo portare il bambino ad una controllo dal dentista se poi i suoi denti decidui sono destinati a cadere?

È vero che i denti da latte prima o poi cadono, ma il loro stato di salute farà la differenza per lo sviluppo e la crescita dei futuri denti permanenti. Così come i denti definitivi, anche i denti da latte possono cariarsi e, se non curati, provocare ascessi molto dolorosi. Se persi precocemente, l’intera dentatura può subirne le conseguenze. È importante sapere che, i problemi che possono interessare la dentatura decidua non sono soltanto la carie e le sue conseguenze, ma possono presentarsi anomalie nella formazione dello smalto, denti mancanti o soprannumerari.

 

Di quanto fluoro ha bisogno il mio bambino? Quando è da considerarsi “troppo”?

Questa è una delle domande che scatena molte diatribe. I livelli ottimali di fluoro nell’acqua, da quanto si è appreso da studi scientifici e ricerche, sono di circa una parte per milione. Se la percentuale è maggiore di quella appena indicata, potrebbe portare alla fluorosi – scolorimento dei denti. Se invece la percentuale è di molto inferiore, allora non è abbastanza per proteggere i nostri denti.

 

A che età dovrei portare il bambino dal dentista per il primo controllo?

In teoria sarebbe opportuno quando viene fuori il primo dentino.

È  consigliabile però al compimento dei tre anni, età in cui è possibile per il medico interagire più facilmente il bambino.

 

Come dovrei preparare mio figlio alla sua prima visita dal dentista?

Bandito il timore e ogni forma di terrorismo psicologico menzionando trapani e aghi.

Evitate parole negative come “dolore” o “vedrai che non ti farà male” – perché non conoscendo cosa faccia effettivamente il dentista, il bambino non ha motivo di associarlo al dolore a meno che non siamo noi stessi a dirglielo, seppure in maniera indiretta, in questo modo.

Presentate questa nuova esperienza come qualcosa di divertente ed eccitante, come un segno importante del fatto che stia crescendo – e si sa quanto i bambini amino bruciare le tappe e sentirsi dire “ora che sei grande” “come sei cresciuto!”.

Chi si sognerebbe mai di presentare aghi o trapani al primo controllo?!, ditegli che verranno contati i denti, gli si mostrerà come un “bimbo grande” deve saperli spazzolare e verranno fatte delle foto ai suoi denti. Descrivendo in questo modo la visita, il bambino capirà più o meno cosa dovrebbe accadere e come dovrebbe svolgersi la faccenda.

Ovviamente, ribadiamo che teoria e pratica non sempre coincidono, e la maggior parte delle volte, anche il più simpatico e ben disposto dei dentisti, quando chiederà al bambino di aprire la bocca si ritroverà invece due labbra serratissime e poco collaborative! Pazienza, il secondo appuntamento andrà meglio!, non bisogna mai dimenticare i tempi dei bambini che quasi mai coincidono con quelli degli adulti.

 

Cosa dovrebbe mangiare e bere il mio bambino per proteggere la salute dei suoi denti?

In primis: evitiamo i succhi di frutta preconfezionati, ogni volta che il bambino ce li chiede. La maggior parte di loro sono ricchi di zuccheri aggiunti e non sono nutrienti.

Il vostro bimbo vuole il succo? Seguite la regole del 1-2-3: solo un bicchiere di succo al giorno, insieme a due bicchieri di latte e tre bicchieri di acqua.

Gli snack più adatti per i bambini sono quelli che non troviamo confezionati in pacchetti di plastica, ovvero: frutta fresca, verdure, latte, yogurt e formaggio. Piuttosto che sbucciare la frutta, lavatela bene, perché è proprio nella buccia che si trovano le sostanze nutritive più importanti che aiutano a “pulire” la superficie dei denti.

 

Quando è pronto il bambino per usare un vero e proprio dentifricio?

Il dentifricio con dosaggio 500 ppm di fluoro è specifico per bambini da zero a sei anni e può non essere sputato. Molto importante è usarne poco!, regolatevi alla grandezza pea size. Dai sei anni in su si può passare a quello 1400 ppm di fluoro.

Possiamo considerare i dentifrici per bambini un po’ come le due rotelle alla bici, servono per imparare e non possono fare danno. Assicuratevi che il bambino spazzoli i denti dopo la colazione, non prima, così da cominciare la giornata con una bella bocca pulita.

Altra regola: dopo aver spazzolato i denti prima di andare a dormire, niente più cibo o bevande ma solo acqua.

 

Qual è il momento più adatto per togliere il ciuccio o il dito?

Un uso prolungato nel tempo del dito o ciuccio, può deformare l’arcata dentale superiore e causare un morso incrociato e i denti sporgenti. L’età più adatta per abbandonare queste abitudini sono i due anni e mezzo, ma non oltre. A questo punto, se la suzione del dito o del ciuccio non ha creato danno, basteranno dei controlli nel tempo, ma se al contrario l’abitudine si protrae oltre i tre anni, si sarà costretti in futuro a dover intervenire con cure odontoiatriche al danno creato – con le relative conseguenze di costi per i